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C'è un versetto del Cantico dei cantici che mi piace leggere ogni tanto perché mi sembra dare quell'apertura al respiro che è possibile sperimentare nel momento in cui le ombre non sono più così fitte

"Ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna
Il fico ha messo fuori i primi frutti,
le viti fiorite spandono fragranza
Alzati amica mia, mia bella,
e vai verso te stessa
"

In questo cammino, questo viaggio molto particolare , unico e irripetibile, non subito, si possono aprire spiragli di luce che portano in superficie 'tesori' nascosti e inaspettati così come è espresso nella poesia di Adrienne Rich:

'Giù accanto al relitto'

c'e' una scala
la scala è sempre li
innocentemente spenzola
lungo la fiancata della goletta...
scendo
esploro il relitto...
riesco a vedere i danni subiti
e i tesori che trionfano...

                
Sì in questo 'andare incerto' c'è un momento in cui i nostri occhi cominciano a vedere: il buio non è più totale... piccoli spiragli di luce ed è possibile, a poco a poco, riprendersi il fiume e risentire, dentro, l'energia vitale.
Diventa possibile sentire, di nuovo, di ESSERCI

.".E' l'amore per qualcosa, tanto amore, non importa se per una persona, una parola, un'immagine, un'idea, la terra, l'umanità...è la capacità creativa...che nutre all'interno...!"

i tesori nascosti


la stanza chiusa a chiave

ritessere la tela i percorsi terapeutici le luci, quando è tempo è tempo i tesori nascosti

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