Tina

In questa fotografia fatta da Ulisse al mare c’è l’anima di Tina: la sua parte più vera ed istintiva. Vestita di stracci come le piaceva, al tramonto, in riva al mare, sola, con il rumore delle onde. Amava stare a piedi nudi, spesso in camicia da notte con golfini sformati fino a sera, era capace di cucire per ore senza accorgersi del tempo che passava con la testa china sulla macchina ed i capelli sugli occhi fino a che lo zio Giovanni le ricordava che era ora di cena. Puliva i pavimenti di casa buttando secchi di acqua per terra e passando lo strofinaccio in ginocchio. Amava vestirsi con abiti e camicette che ‘ereditava‘ da conoscenti, preferiva le cose già vissute, da abbinare a suo piacimento, più che le cose nuove. Uno spirito libero interiormente che si è potuto manifestare, però, solo in piccoli momenti del suo vivere quotidiano, ma che io ho sentito in lei fin da quando ero piccola e, in macchina, cantavamo a squarciagola canzoni inventate da noi le cui parole erano ispirate dalle insegne dei negozi e dei bar che trovavamo lungo la strada.

Continua