Maria, se ripensa all'infanzia della sorella, ha il ricordo di Giulia e della sua amichetta Elena, che durante l'oscuramento si siedono sul marciapiedi davanti a casa e, tenendosi per mano, cantano: ' Vieni Gesù con me, sola non mi lasciar. Ti offro il mio penar, dè reggi con la fè, vieni Gesù con me ‘.
L'infanzia e la fanciullezza dei sei fratelli sono accompagnate dal buio e dal rumore della guerra che, aggrava non poco, una situazione già difficile, ma la ‘Divina provvidenza', quotidianamente invocata da Rosina, provvede e la famiglia trova il suo equilibrio.
Finite le scuole Giulia frequenta un corso per imparare, anche lei, il lavoro di sarta e quando lo finisce inizia ad insegnare, lei stessa, a Milano. Lascia il paese e vive per tutta la settimana dalle suore, per far ritorno a casa il fine settimana.
E' una scelta importante, anche se difficile per la famiglia che vive con preoccupazione la lontananza. Riesce molto bene nel lavoro che fa con passione e, quando decide di interromperlo, inizia la sua attività in paese, a casa dei suoi. Io sono la prima nipote e Giulia quando torna da Milano ha sempre un regalo per me e passa molto del suo tempo a casa nostra. E' la zia con cui ho un rapporto molto stretto perché a differenza delle altre due sorelle vive con la nonna. In questi anni, la zia Rosalia e lo zio Andrea decidono di lasciare Pralboino per stabilirsi ad Ostia antica dove lo zio Andrea lavora, come tantissimi altri emigrati dal settentrione, nella bonifica dell'agro pontino. Hanno una casa in un borgo del posto, una casa di cui io ho ricordi molto belli. In estate, infatti, con la mamma anche io e Carlo passavamo un periodo di vacanza ad Ostia con gli zii e la zia Giulia. Tutte le mattine, presto, prendevamo il treno per andare al mare e quando si arrivava alla stazione piena di gente eravamo inondati da un profumo intenso di crafen.
Si stava in spiaggia tutto il giorno e si faceva ritorno a casa degli zii solo verso sera passando per le pinete di pini marittimi e per me e Carlo tutto si trasformava in un' avventura piena di sorprese.
Da ragazza ho fatto ritorno in quei luoghi, senza alcuna programmazione, ed ho ritrovato ancora la casa di allora ed il vecchio borgo con la gente che lo abitava, da Romoletto che per primo ho visto passare sfrecciando in bicicletta sulla strada principale, alla sorella con cui giocavo da piccola e tutta la sua famiglia.