Ogni giorno il
vento si fa più morbido sulle scogliere arrossate e gli aquiloni, scappati dai fili,
planano negli spazi lasciati dai gabbiani vocianti in attesa.
Dalla mia finestra, lo spettacolo multicolore, al mattino, è sempre diverso.
Penso proprio che non desidero altro, e, anche se tu fossi qui, nulla cambierebbe alle mie
danze nel vento della sera., vestita solo dei colori che il sole riflette sul mio corpo
abbandonato alla gioia.
Mi ricordo, sai.
Era mattino e, ferma alla stazione, guardavo i treni sfrecciare davanti
ai miei occhi e il mio viso senza emozioni, incuriosiva i passanti frettolosi che
lanciavano sguardi distratti.
Le mie spalle reggevano il peso dei ricordi sparsi per casa che avevo raccolto alla
rinfusa.
Era tutto quello che avevo e che potevo toccare.
Il resto non aveva contorni precisi ed era tutto, in realtà, molto confuso.
Fissavo i vagoni vuoti davanti a me e seguivo con gli occhi i binari argentati snodarsi in
mezzo al cielo limpido di quel mattino.
Non avevo desideri precisi, ma non mi sentivo inquieta, anzi una strana tranquillità si
era presa cura di me ed io mi sentivo protetta da calde mani sicure che mi circondavano le
spalle.
Sentivo che nulla avrebbe potuto fermarmi, che nulla avrebbe potuto cambiare la mia
decisione, quale essa fosse.
Avevo chiuso la porta di casa come ogni giorno, ma sapevo già con certezza, che
quella sarebbe stata l'ultima volta per me.Chi meglio di me poteva saperlo. Non ti avevo
nemmeno avvisato.
Che conta ormai!
Ti ho lasciato una foto ingiallita, una a caso, risultato di miei
esperimenti passati con acidi strani per trovare effetti speciali che dessero ai visi una
luce diversa.
Spero ti piaccia, e, se così non sarà, rompila a pezzi e disfati pure di lei, senza
paura di farti del male.
Hai mille motivi, ragioni, anche tu, ma io non posso tornare a raccogliere pezzi di
bambole rotte nelle notti agitate.
E non posso ogni volta far finta di niente ed aprire gli scuri alle finestre se non ho
voglia di vedere il mattino.
Se ci ripenso rifarei ogni cosa, solo non scriverei frasi d'amore sul muro, ne ti lascerei
messaggi insensati sotto il cuscino, ne guarderei il tuo profilo a matita sulla mia
scrivania.
Forse un sogno, forse un desiderio scappato da solo in una notte più lunga delle altre,
una voglia di vento leggero sul viso... una strana insopprimibile voglia.
E senza nemmeno girare lo sguardo ai disegni sulla parete ho deciso che il momento era
quello.
Ho lasciato ogni cosa al posto di sempre ed ho chiuso la porta di casa senza alcuna
emozione nel cuore.
Mi sembrava di seguire il disegno abbozzato da chissà quanto tempo e tenuto nascosto ai
miei stessi occhi, nel cassetto segreto, dalla paura di sempre.
Ed eccomi qua, in questo giorno di sole a seguire partenze ed arrivi di treni, in attesa
di un segnale.
Aspetto.
Ormai non ho più fretta.
Posso prendere in mano i ricordi e mettere ali ai pensieri per ritornare al tuo mondo
popolato da strani personaggi dagli occhi di perla e vestiti di stracci.
Rivedere nel teatrino della mia fantasia storie di amori disperati, di draghi alati, e,
sorrisi suadenti di fate, e poi l'arrivo del vecchio mago dallo sguardo stupito che
riporta la notte tranquilla a custodire la valle animata da sussulti improvvisi e strani
tormenti.
Sono anni che non ripenso ad allora .
Ai tuoi giochi intorno al fuoco, a sgranare piselli nelle notti
d'estate con la voglia di aspettare la luna e inventare canzoni distesi sull'erba bagnata.
Pensavo di aver perso memoria di questo, ma ora, qui davanti ai treni in partenza rivedo
ogni cosa passata e mi sento sorridere dentro.
Sono quadri stupendi di un mondo che posso fare rivivere ancora con disegni sinuosi sulla
carta e il pennello della mia fantasia corre morbido e liscio a fissare i ricordi.
Poi ho alzato lo sguardo da terra ed ho incontrato il tuo strano sorriso.
Eri seduta nel vagone del treno, proprio davanti a me, e, sembrava volessi comunicarmi
qualcosa di te.
Avevi teso un filo sottile a cui mi sono aggrappata ed eccomi lì, accanto a te.
Abbiamo viaggiato due giorni e due notti rincorrendo, in silenzio, i pensieri dentro di
noi e siamo arrivate, al mattino, al posto che sai.
Non era scritto il suo nome, ma abbiamo capito che quello era il posto in cui avremmo
voluto fermarci.
Uno sguardo è bastato alla macchia di verde fiorita e poi il rumore del mare, lontano, ha
segnato, lui solo, la via.
E' stato facile trovare la casa ricoperta di edera scura e di fronte al bianco
abbagliante, le scogliere arrossate.
Ed è qui che ora vivo da tempo.
Tu hai lasciato la spiaggia una sera, al tramonto.
Io ho saputo aspettare e così, a maggio, ho potuto sentire il dolce rumore del vento
portare con sé gli aquiloni di carta dai mille e mille colori.
Su ogni forma allungata è narrata la storia di un amore perduto e, alla fine di maggio,
quando il vento muta la sua direzione, sulle scogliere arrossate io posso rivivere le
trame segrete di tesori rubati, di sguardi rapiti. di desideri delusi, e di cuori violati.
Con la complicità del mio cuore che batte unisco ogni piccolo sospiro di carta al filo
della mia fantasia e ricreo il giardino incantato in cui mille voci raccontano insieme la
loro storia d'amore.
E la sera è il momento più bello del giorno, quando insieme alle ombre create dal
fuoco invitante io riprendo la danza di gioia, e non so ancora che cosa succeda e come mai
ciò possa avvenire, ma ogni trama riprende il suo filo segreto e si compie la storia
d'amore interrotta a metà.
E così si realizza pian piano anche il sogno del mio cuore eccitato che battendo più
forte che mai segna il ritmo al mio corpo che balla.