Se mai mi venisse voglia di
parlarti di me, ti direi che amo il silenzio più di qualsiasi cosa.
Nel silenzio le mille voci del mio mondo lentamente prendono a rincorrersi nella stanza
dei giochi dipinta di rosa e il volo lento del gabbiano solitario ipnotizza il mio sguardo
conducendomi lontano, nella terra abitata solo dal vento.
Lì, ampi spazi deserti ed intorno mille voci che mutano di intensità nelle ore diverse
del giorno.
Ed io, sulla collina più verde, contro il cielo di un azzurro intensissimo, vorrei
trasformarmi nell'aquilone che mai ho posseduto e liberarmi nell'aria più dolce del
tramonto che amo.
E tu non fermare la mia corsa.
Stai a guardare, se vuoi, o, se
preferisci, gira lo sguardo a ponente e ripensa a ciò che hai lasciato da tempo.
O, ancora , rileggi le righe che hai scritto negli anni passati, quando sognavi la donna
dei tuoi desideri e ti fermavi incantato davanti agli specchi di un bar quasi vuoto.
Allora potevi sorridere sempre ed ogni sera appoggiavi la testa al cuscino sapendo che il
giorno, domani, ti avrebbe portato qualcosa di nuovo e ti addormentavi con i suoi occhi
davanti e, sapevi che volevi qualcuno che avesse quegli occhi e che sorridesse per te.
Solo ieri hai chiuso il cassetto dei tuoi desideri, tesori nascosti, ed hai girato la
chiave più volte, ma poi, d'improvviso, ti ho visto dai vetri riaprire lo scrigno di
legno, comprato anni prima, e prendere una foto ingiallita.
Lentamente hai accarezzato con gli occhi l'immagine e poi l'hai fatta in mille pezzi
lanciandoli nella stanza con aria contenta.
Mai ti ho parlato di questo, ma quel giorno ho capito molte cose di te ed ho sentito la
voglia precisa di mandarti un biglietto per posta, poche righe, lette e rilette di notte,
prima di chiudere gli occhi e sognare
Poi ho lasciato la casa pensando
che non vi avrei più fatto ritorno
Non avrei più potuto godermi il tramonto dalla veranda , accarezzando il mio gatto ogni
giorno più inquieto.
Ora è tutto solo un ricordo che mi
piace liberare ogni tanto per rincorrere ogni momento di allora e rivivere vecchie
emozioni violente che mi fanno sorridere lieta di quello che ho e di quello che non ho, ma
che avrò , o, forse, non avrò, ma che fa
Sono qui e ripesco nel buio della stanza piccoli frammenti di una vita vissuta a spiarmi
in silenzio per carpire segreti mai confessati.
Nemmeno quando le perle lucenti mi rigavano il viso e mi stringevo le braccia intorno alle
spalle per sentire il calore di un abbraccio che desse tepore alle mie notti senza sogni
Oh, si! Qui non è niente male
Mi piace abbandonarmi sul dondolo
e, davanti a me, la finestra è aperta sul cielo ed ogni cosa che faccio ha un sapore
diverso.
Mi piace guardarmi allo specchio e fissare lo sguardo negli occhi curiosi che mi fissano
dall'altra parte.
Ogni tanto un gatto soriano, padrone dei tetti, viene a trovarmi e si stende tranquillo
sulle tegole rotte fissando lo sguardo nel vuoto
Ed io leggo e rileggo un passo di
un libro che amo e che porto sempre con me sotto braccio quando torno nei luoghi che ormai
conosco a memoria e, scopro, nel tempo, di averli solo passati di fretta.
Per questo gioisco, perché posso ancora trovare angoli nuovi che mi fanno sentire turista
curiosa di tutto.
E riprendo a pedalare tranquilla fermandomi solo se ho sete alla fontana di fianco alla
piazza dalle cupole verdi, così misteriosa di notte
Ed è qui che ritrovo il silenzio
che amo, interrotto solo dal rumore dei passi sui ciotoli grigi