Siamo a Parigi nel '45, due ragazzine, sorelle, una di tredici e una di cinque anni, si trascinano lungo il marciapiede di una stazione, giorno dopo giorno, per mesi, aspettando di vedere i propri genitori tra le file dei sopravvissuti ai campi di sterminio che scendono dai vagoni dei treni. Loro si sono salvate. |
Il padre le aveva affidate ad una tutrice. Poi lui e la moglie erano stati arrestati e deportati ad Auschwitz e da lě non avevano fatto piů ritorno. Le due sorelle, sempre in fuga, inseguite dalla polizia francese piů che dai nazisti, vengono nascoste da persone compassionevoli per tutto il periodo della guerra. Dei genitori non rimane che una valigia che il padre riesce a consegnare loro: nella valigia sono conservati i manoscritti della madre, la scrittrice Irčne Némirovsky. Le sorelle la porteranno sempre con sč nei diversi spostamenti e la custodiranno per anni senza leggere nulla. Per molto tempo, anche dopo la liberazione, continuano a sperare nel ritorno dei genitori E' la figlia piů grande, Denise, che trova il coraggio di prendere tra le mani il quaderno, non lo legge, ma lo tocca, lo accarezza con il viso per sentire il profumo della madre, e poi lo ripone. Quel quaderno per lei rappresenta qualcosa di terribilmente doloroso. Poi un giorno comincia a sfogliare qualche pagina richiudendolo subito dopo, fino al momento in cui finalmente si sente pronta e inizia a leggerlo. "Lo feci, ha detto Denise, solo quando i miei figli furono abbastanza grandi da reggere la vista di una madre che affrontava il suo dolore piů grande" La scrittura della madre č fitta e minuscola, questo per risparmiare spazio, carta e inchiostro scarseggiavano , e Denise deve utilizzare una lente d'ingrandimento per riuscire a leggere . Piano piano trascrive a mano il contenuto del quaderno. Due anni dedica a questo lavoro, interrompendosi piů volte per l'emozione, spesso richiude il quaderno e lo ripone nell'armadio: luoghi e persone che la madre descrive minuziosamente sono conosciuti e la maggior parte delle persone č morta. Denise non comprende subito che si tratta di un romanzo, quegli ultimi scritti lasciati dalla madre, per lei sono l'ereditŕ piů preziosa della sua famiglia, il dono piů grande che sua madre potesse farle. Per questo tiene le pagine sul suo comodino per molto tempo, anni. Esattamente sessant'anni dopo, le pagine trascritte della madre verranno pubblicate. Cosě, con il titolo di 'Suite francese', arriva a noi il libro sull'occupazione tedesca che Irčne Némirovsky, scrisse prima di essere arrestata e deportata a Auschwitz. La stessa Denise racconta in una intervista: "Il fatto stesso di aver deciso prima di leggere e poi di pubblicare Suite francese, mi ha fatto pensare che forse io ero sopravvissuta e addirittura diventata vecchia proprio per questo: per far conoscere le parole di mia madre, perché tutti leggessero quanto lei aveva scritto in quel momento terribile. Non ho ritrovato mia madre, ma credo di poter dire che ho ritrovato la sua epoca, tutte le persone che le stavano intorno. Forse il suo romanzo non mi dice nulla di lei che non avessi giŕ conosciuto da bambina, ma certo mi racconta della sua voglia di vivere ad ogni costo, malgrado il momento terribile in cui lei stava scrivendo quelle pagine... della sua incredibile passione per la scrittura, al punto di non preoccuparsi di quanto le stava per accadere, e di cui era perň pienamente cosciente, per portare a termine il suo romanzo" 'Suite francese', scritto mentre gli avvenimenti che narra, i primi
bombardamenti su Parigi e l’arrivo dei tedeschi nel giugno del 1940, si
susseguono, rimane incompiuto perché Irene viene deportata ad Auschwitz. La stessa scriveva due giorni prima di essere arrestata tra gli appunti fatti a margine dei suoi scritti: "La cosa piů importante, qui, e la piů interessante č che gli eventi storici, rivoluzionari, ecc. sono appena sfiorati, mentre viene investigata la vita quotidiana, affettiva, e soprattutto la commedia che questa mette in scena". Questo piccolo capolavoro della letteratura, in Francia vero caso letterario, ci consegna i destini di una moltitudine di individui travolti dalla Storia, la guerra vissuta dalla gente comune che si trova a fronteggiare situazioni nuove ed estreme, e ci permette di conoscere questa donna, nata a Kiev nel 1903, figlia di un banchiere ebreo, fuggita con la famiglia dalla Russia sconvolta dalla rivoluzione del ’17 e rifugiata in Francia. Qui Irene inizia a scrivere. Nel 1929 pubblica 'David Golder', il suo primo romanzo,che ebbe grande
successo e da subito accolto come un evento letterario, e l'anno successivo pubblica Il
Ballo. Il racconto č considerato un capolavoro tra i libri dedicati
all’infanzia, assieme a Mademoiselle Else di Schnizler Poi la guerra e la deportazione. Nel dopoguerra sulla sua opera cala il silenzio. Solo a partire dall’autunno del 2004 la critica, ma soprattutto i lettori, hanno cominciato a restituire a Irčne Némirovsky il posto che le spetta fra i piů grandi e i piů amati narratori del Novecento. 5-2-2006 |