ritorna ai tesori nascosti
 

" Desideravo fermare tutte le cose che mi si presentavano davanti,
e finalmente questo desiderio è stato soddisfatto
"

Julia-Margaret-Cameron.jpgE' con la fotografia che il desiderio di Julia si può realizzare.

Ha quarant'otto anni ,nel 1863, quando riceve in dono dalla figlia un apparecchio fotografico molto rudimentale ed è attraverso questo che la sua creatività trova la strada per esprimersi.

Fin da subito, la vitalità e le energie che sembravano averla abbandonata in un periodo della vita in cui ,dopo aver gestito con amore e impegno la numerosa famiglia , si sentiva completamente inutile, ritornano, e lei si sente piena di entusiasmo e voglia di sperimentare.
Da poco vive a Freshwater Bay, sull'isola di Wight, abita una casa di pescatori e come vicini ha i migliori poeti, letterati e studiosi nei vari campi scentifici, del tempo, tra cui l'astronomo Herschel, uno dei "padri della fotografia", un mondo di persone stimolanti, che diventano amici e preziosi consiglieri per lei, donna “tenace e di straordinario talento“ come la nipote Virginia Woolf amava definirla .

Lei si occupa di ogni cosa, crea il proprio studio, organizza la stanza per stampare e sviluppare le lastre, sceglie le scene ed anche l'abbigliamento che chi poserà per lei dovrà indossare, tutto in modo accurato.
E' il viso della persona che ha davanti, la purezza delle linee del volto a suggerire sempre l' ambientazione perfetta che la fotografia dovrà avere e poi tutto avviene, magicamente, fino al risultato finale.
Ricava e adatta per sè, da un pollaio della casa, una stanza a vetri con tendaggi per filtrare la luce ( Glass House ).

La stessa Virginia Woolf scrive che nell'abitazione di Julia: "...La carbonaia fu trasformata in camera oscura, il pollaio in atelier, i barcaioli in altrettanti Re Artù, le ragazze del villaggio in tante regine Ginevra...lo stesso Henrj Taylor fu cinto di orpelli, mentre la cameriera posava per il suo ritratto e gli ospiti rispondevano al campanello “.

I tempi necessari per creare l'ambientazione giusta che rispondesse fedelmente all'idea presente nella sua mente erano veramente molto lunghi e richiedevano tempi di posa estenuanti, ma nessuno la contraddiva.
Per la cerchia di amici che frequentano la casa Julia è una donna :
“…così piena di vita ed energia, così ricca di piani e progetti, così allegra di spirito, e vivida nei suoi interessi, così gentile nelle sue amicizie, e così traboccante nella sua socievolezza” che tutti sono catturati dal suo entusiasmo e dall'energia che mette nella passione per la fotografia.

E' dal marito che ha sempre tratto lo stimolo a continuare nella sua ricerca e nella sua autobiografia scrive:
“ Mio marito è stato il primo a guardare alle mie fotografie con contentezza, ed è mia abitudine correre da lui con ogni vetro stampato con una nuova gloriosa immagine, e dare ascolto al suo entusiasta apprezzamento. La mia abitudine di correre nella sala da pranzo con le mie fotografie ancora umide, ha macchiato indelebilmente,così tante tovaglie con il nitrato d' argento, da brava donna di casa l' avrei dovuto evitare…”

Siamo in un periodo in cui la fotografia deve essere specchio fedele della realtà, è la perfezione dei dettagli che si deve riprodurre.
Lei va oltre ,sua convinzione è che il fotografo deve avere la libertà di interpretare il reale e Julia non vuole riprodurre il mondo, vuole crearne uno ed ha la capacità di trasformare quelli che vengono considerati difetti tecnici , il ' fuori fuoco ' delle sue fotografie , in ' effetti ' davvero particolari ed unici.

Le sue immagini dai contorni sfumati, ritratti morbidi,atmosfere sognanti soffuse di malinconia leggera, sono davvero particolarmente poetiche.
Victor Hugo, in una lettera le scrive: “ Nessuno ha mai catturato i raggi del sole usandoli così come hai fatto tu. Mi inginocchio di fronte a te”.

Le critiche degli accademici londinesi, però, sono pesanti nei suoi riguardi e Julia si chiede:
“... chi ha il diritto di dire qual è il fuoco giusto? La mia aspirazione è di nobilitare la Fotografia e di assicurarle il carattere e le qualità di una grande arte combinando insieme il reale e l'ideale e nulla sacrificando della Verità pur con tutta la possibile devozione alla Poesia e alla Bellezza”.
Lei vuole :” registrare altrettanto efficacemente e fedelmente sia la grandezza interiore che i tratti visibili dell'uomo

Continua il suo percorso con determinazione ed entusiasmo sempre vivo, nel 1865 espone le sue opere in note gallerie londinesi.
A tardo ottocento in Europa nasce il pittorialismo che, negli Stati Uniti diventa l'espressione viva e concreta della liberazione dalle convenzioni della fotografia in nome della libera creatività. Soprattutto le donne ne comprendono in pieno e fin da subito la grandezza e ne diventano interpreti ,convinte che la fotografia non deve solo essere strumento di indagine della realtà che ci circonda, ma soprattutto strumento d'espressione della realtà interiore.

Il lavoro di Julia Margaret Cameron viene completamente rivalutato e le sue fotofrafie ricevono, finalmente, il giusto riconoscimento.
E' la prima donna ammessa alla Royal Photographic Society.

Gli ultimi anni della sua vita li passa in India,qui era nata, a Calcutta ,nel 1815, qui si era anche sposata prima di stabilirsi nell'isola di Wigth, qui a Ceylon , questa donna innovatrice e piena di talento si è spenta il 29 gennaio 1879.
E' a Dimbola Lodge, così aveva chiamato la sua residenza nell'isola di Wigth, che le sue opere sono conservate in un museo dedicato a lei.

 

home