ritorna ai tesori nascostiG.M. Lai

" Noi che abbiamo il telaio, che non taglia ma lega, diciamo: donne sorelle
intrecciano i fili dei destini una con l’altra, si mischiano le vite, in un tappeto solo.
Noi siamo state brave, brave artiste."

Giuliana LaiMaria LaiE' Giuliana a scrivere questo, scrive del legame forte con la sorella Maria nel loro paese natale di Ulassai, nel cuore dell’Ogliastra (Sardegna), nella loro casa nascosta tra gli alberi tra l'orto e i limoni dove hanno vissuto insieme, incantate a guardare le donne mentre facevano il pane e lavoravano la pasta la mattina e il pomeriggio lo passavano sedute nei cortili a cucire o ricamare.
Maria guardava la nonna cucire e rammendare le lenzuola e ricorda di come questi gesti a lei sembravano scrittura e quando scherzando, la nonna, la invitava a leggere quanto aveva scritto, lei si divertiva a inventare storie.
Ed è sempre Giuliana a raccontare di come fosse fragile e con problemi di salute, da piccola, Maria e per questo era stata mandata a casa degli zii che le avevano riservato una stanzetta tutta per lei, dipinta di bianco che le invidiava moltissimo.
E' stato così che Maria ha cominciato a disegnare usando i carboni del camino, passava il suo tempo facendo forme sulle pareti, erano alberi, animali, le cose che la circondavano e quando con il passare del tempo le pareti si riempivano di forme, la stanzetta veniva ridipinta e lei riprendeva a disegnare.
Disegna e poi con il passare degli anni i fili che vedeva usare dalle donne per il cucito e per il telaio diventano protagonisti delle sue opere.
Li usa con i tessuti, tele grezze, tele cucite, come carte geografiche di mari e terre scomparse, gli spazi di Ulassai, il suo paese.
Cuce insieme libri che scrivono le storie delle persone e della sua terra ed i fili tengono insieme e custodiscono i ricordi , sono i fili che uniscono le persone ed i luoghi abitati.
I libri sono cuciti e realizzati con materiali diversi.
Utilizza la carta, la stoffa, la ceramica, il pane e a questi unisce le immagini e la scrittura.
Le immagini che più ricorrono nelle sue opere sono il sole, la terra, il cielo, la vita, la morte, la creazione, la felicità, la paura.
Numerosi sono i lavori ispirati alla tessitura, che legano insieme il passato e il presente, il vecchio e il nuovo, la storia e il mito e rubando anche alla tecnica del ricamo ci ha regalato opere uniche.
Maria Lai è diventata una delle artiste più importanti del Novecento, la sua arte è creazione pura, le sue opere nuove e originali sono state esposte nelle più famose gallerie europee e degli Stati Uniti.
La sua terra, la sua amata isola l'ha ispirata, le donne della sua terra con il loro lavoro quotidiano hanno contribuito a rendere le sue opere davvero molto particolari e apprezzate.
Suoi maestri furono anche poeti, scultori e pittori.
E quando Maria parla della sua arte, in tutta tranquillità e serenità è solita ripetere:
“Giocavo con grande serietà, a un certo punto i miei giochi li hanno chiamati arte".

Anche Giuliana ama cucire intrecciando sete con tessuti damascati, ma c'è una differenza tra lei e la sorella: lei fa cose che: "servono ai giorni, tappeti, borse, astucci, bamboline. Faccio figli e nipoti, tanti, una processione. Gliel’ho anche detto un giorno a mia sorella: non fare figli, li faccio io per te. Perché lei è Maria, è… diversa da noi
Così gli anni son passati.
Anni, opere, gloria, amici artisti, mostre in città dall’altra parte della terra. E io qua figli e nipoti, pasque e natali, che sono opere anche quelle. Gli anni sono passati, quello devono fare. E alla fine è tornata qui, a stare con noi.
Io le ho tenuta pronta questa casa, per quando lei era pronta.
Le ho imbiancato le pareti, l’ho fatto io stavolta, nell’attesa. E lei è tornata, per godere quest’opera mia, la casa bianca piena di cari volti, che proteggono.
E su quelle pareti, su quella tovaglia bianca, lei ha messo l’opera sua. Le figure del mondo. Non è vero che donne che fanno forme non fanno figli e donne che fanno figli non fanno forme. Sono cose che dicono i maschi, col loro aratro."

Le piace molto scrivere e la cosa straordinaria è che ha cominciato a farlo a ottant'anni.
L'ultimo libro "Ritagli" è riuscita a vederlo pubblicato, tra le pagine di sè dice:
"Una donna ottantina: mi piace cucire, leggere, scrivere, giocare a carte. Vado a cicoria, ascolto musica e mi piace vedere alla televisione le partite di calcio. Con molta fatica e ostinazione tenterò di imparare a usare il computer".
Le ultime pagine sono il suo saluto finale:
"Sono malata di dentro e di fuori, vado in cerca di qualche cosa che non so e scavo, scavo in fondo, fino a quando trovo una bambina che non voleva farsi baciare, ma amava molto stare in un grembo che la faceva dormire. Ecco, cerco quel grembo, forse, mia figlia mi farà spazio nel suo, tanto capace, fino a quando vi lascerò il vuoto"
Muore nel 2012 a 91 anni, la sorella Maria ha pianto in silenzio ripetendo ai nipoti:
"Ho perso mia sorellina, e l'arte ha perso una sua grande e umile interprete".

Anche Maria Lai il 16 aprile del 20013 se n'è andata a 93 anni... "Tenendo per la mano il sole" e il filo scivola tra le nostre dita... perchè è vero come lei amava ripetere che "l'arte ci prende per mano" e ci porta con sè ed era felice di farci tenere per mano il sole e di farci "gustare il desiderio di cielo, in un momento di incertezza globale, ma che il sole e il cielo possono farci prima capire e poi superare. Per vivere più sereni”.

opera di Maria LaiCuriosope Maria LaiLibro Maria LaiLibro delle JanasTenendo per mano il sole

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