Per me creare è un modo per sopravvivere. La violenza non si dimentica, bisogna ricrearla per sbarazzarsene. |
"L'artista è un lupo solitario. Ulula tutto solo. Il che però non è così terribile, perché lui ha il privilegio di essere in contatto con il proprio inconscio. Sa dare alle sue emozioni una forma, uno stile. Fare arte non è una terapia, è un atto di sopravvivenza. Una garanzia di salute mentale. la certezza che non ti farai del male e che non ucciderai qualcuno". Louise nasce a Parigi nel 1911. "Ho sempre sentito di dover
fare un grande sforzo per farmi
perdonare il fatto di essere
femmina". Louise non aveva ancora tre anni quando il padre si arruolò e, poco
dopo, fu ferito. Per mesi fu trascinata dalla madre nei diversi ospedali in
cerca del padre, ricoverato chissà dove. In questa ricerca assiste ogni giorno al dolore e alla sofferenza nelle corsie: quello stesso dolore lo ritroveremo, poi, nelle sue sculture. Con il padre prepotente ha un rapporto molto tormentato. "Mio padre provocava in me una continua perdita di
autostima". Da piccola, il padre la portava con sé al bordello lasciandola fuori ad
aspettare, aveva molte amanti ed una, l'insegnante di inglese dei
figli
viveva in famiglia. "A farmi lavorare è la rabbia - dice oggi Louise - e la memoria mi aiuta a capire perchè mi sento come mi sento e faccio quello che faccio. bisogna essere accurati nei ricordi. L'obiettivo è rintracciare la fonte della propria ansia. In questo consiste la psicoanalisi e a questo mi serve la scultura." Con la madre ha un rapporto molto intenso . " Mia madre sedeva al sole per ore ad
aggiustare arazzi. Le piaceva davvero. Questo senso di riparazione è profondamente radicato dentro di me. Lei era la mia migliore amica.
Come un ragno, mia madre era una tessitrice.
Come i ragni, mia madre
era molto brava. Lei
era
intelligente, paziente, opportuna, utile e
ragionevole. Era
indispensabile come un ragno." Nel 1938 sposa lo storico d'arte Robert Goldwater e con lui si
trasferisce a New York, dove vive, ed è in America che comincia la sua
carriera artistica vera e propria, debuttando con la prima mostra nel
'49. Nel '73 muore il marito. Louise trasforma il suo salotto in studio e apre la sua casa a giovani creativi anche più giovani di lei, è un periodo ricco di scambi e di nuove possibilità. Quella di Louise è un' arte autobiografica: " il mio lavoro è l'opera di ricostruzione di me stessa e trova origine nella mia infanzia... la memoria e i cinque sensi sono strumenti di cui mi servo.Il mio lavoro riguarda la fragilità del vivere e la difficoltà di amare ed essere amati... Utilizzo un linguaggio simbolico per esprimermi. Bisogna impregnare la materia di sentimenti. Il mio bisogno di utilizzare materiali soffici e stoffe, di far ricorso al cucito e alla bendatura dice la paura della separazione e dell'abbandono Le emozioni sono proiettate all'esterno, in una forma e in uno spazio. L'inconscio è portato alla coscienza attraverso l'arte". La sua creatività è un modo per " esorcizzare i demoni che la inseguono fin dall'infanzia... una volta terminata la scultura sento che ha eliminato l'ansia che provavo. Gli artisti progrediscono così: non è che migliorino, è solo che ogni volta sono capaci di resistere meglio ai loro propri assalti. L' unica vera arte che ho praticato tutta la vita è stata l'arte di combattere la depressione, la dipendenza emotiva... quello che mi interessa è la conquista della paura. Nascondersi, confrontarsi, esorcizzare, vergognarsi, tremare e alla fine avere paura della paura stessa. Questo è il mio tema. Questo credo è il tema." Quella di
Louise Bourgeois è una vita lunghissima, oggi all'età di 97 anni,
la domenica, ma non sempre, accoglie i giovani artisti che vanno a renderle omaggio e a mostrarle i loro lavori. Io l'ho conosciuta solo ora: ho appena finito di leggere "Malamore" di Concita De Gregorio e ho potuto così incontrare questa scultrice forte e fragile insieme. Del libro "Distruzione del padre Ricostruzione del padre" di Louise Bourgeois ho scritto alcune note alla pagina "I MIEI SUGGERIMENTI BIBLIOGRAFICI". Su You Tube trovate un breve recente documentario-intervista a Louise Bourgeois |