Alcune recensioni ricevute
Vanni Spagnoli, poeta presente con le sue opere su ilmiolibro, mi ha scritto:
Mirabilmente predisposti dalla copertina "vintage", ospite impeccabile Adele Cavalli, si entra, grazie a questo libro, nei giardini di dieci scrittrici, camminando leggeri, verrebbe da dire mutuando Yeats, perché proprio grazia e leggerezza rappresentano la dominante di tanto delizioso raccontare.
Idea apparentemente solo leggiadra, quella di ripercorrere vite d'artista attraverso i fiori e le piante amate. In realtà molto più di questo, perché necessita di non casuali ricerche e coglie un elemento essenziale: l'unitarietà della vita, animale e vegetale e la necessità di ricercarla, magari a partire dal rapporto diretto con la terra e i suoi frutti.
Naturalmente esiste, per il genere femminile, un rapporto privilegiato con la natura, per la condivisione dei cicli lunari, l'avvicendarsi delle stagioni, la forza generatrice che sa dispensare la vita, la capacità ricettiva e la prontezza nel donare luoghi d'ombra e di luce.
Tali sensibilità risultano più accentuate in donne "cre ative" e sta in questo, a mio avviso, la semplicità geniale dell'idea ispiratrice di questo libro. Non si ricorderanno, in questa sede, le dieci scrittrici che l'autrice ci invita a conoscere con l'intimità che il rapporto con il proprio giardino riesce a regalare, piuttosto si invita a leggerlo, per gustarne appieno la grazia del tocco e, grazie anche alle straordinarie foto d'epoca, la ricchezza di colori e profumi.Basterà dunque citare, per tutte, l'amore per la natura della vecchia madre di Colette, che rifiuta l'invito a recarsi dalla figlia, per non rischiare di perdere quella che potrebbe essere (e sarà davvero, per lei) l'ultima fioritura annuale del suo cactus rosa. Lavoro affascinante e assolutamente originale.
Bruno:
Un giardino fiorito per il viandante distratto sarà luogo ameno, colorato, denso di profumi, attimo piacevole facilmente scordato, fuggevole. Per lo Spirito Creatore, un Giardino è molto di più. E’ il riflesso di un luogo dell’Anima, chiuso, magico e impenetrabile per chiunque non possieda la chiave di accesso. Prendere una sensibilità creativa, magari femminile, e associarla alla paziente, tenace cura di piante e fiori, alla altrettanto paziente limatura di frasi e versi, che sbocciano improvvisi e rigogliosi, ma possono anche avvizzire, e morire, infruttuosi. “ Il giardino delle scrittrici “ s’inoltra su questo sentiero semplice, e ostico come tutte le cose facili solo in apparenza. Dieci donne possedute dalla Musa, innamorate della Bellezza.
Dieci donne non comuni, magari privilegiate, affrancate dalla schiavitù delle cure domestiche che affliggeva ( che affligge ) la moltitudine delle meno fortunate, alcune molto benestanti, addirittura proprietarie di veri castelli immersi nella campagna, con grandi parchi a disposizione, oppure orgogliose proprietarie di casette da fiaba, ma tutte meritevoli, al di là del Fato più o meno benigno che accolse la loro nascita. Meritevoli di aver seguito la difficile Via dello Spirito, quando altre, privilegiate come e molto più di loro, si smarrivano per le accattivanti strade della vanità mondana. Dieci anime dolci e scabre ad un tempo, dieci donne che qualunque persona capace di sensibilità e raziocinio avrebbe voluto come amiche. Che meraviglia, poter passeggiare con una di loro ( O con tutte loro... ) in un giorno luminoso, lungo quei viali tanto amati, e ammirare alberi e piante disposti con sapiente pazienza. Dieci donne diverse, dieci giardini diversi. Il giardino pagano della sensuale Colette, quello malinconico dii Emily Dikinson, che dice “ Perché mettersi in viaggio, per incontrare la natura, se essa dimora in noi?” E poi Elisabeth von Arnim e il giardino selvaggio, e la grande Marguerite Youcenar circondata dall’azzurro, dei giacinti, del mare su cui si affaccia la sua casa. Delizioso piccolo libro prezioso, questo di Adele Cavalli, frutto di un paziente lavoro, ricco di note e di fotografie che aiutano ad immergersi nell’incanto di una narrazione scorrevole, lieve ed appassionante come un racconto. Libro balsamico, per tutte le anime sensibili che cercano una breve sosta nel cammino spesso sgradevole della realtà. Una sosta nella quiete e nel silenzio di un giardino chiuso tra vecchi muri, remoto nel pomeriggio di una estate senza tempo.
Da Il blog di Chiara's Angels
Emily Dickinson che si raccoglie a comporre poesie alla scrivania della piccola camera al primo piano, dalla cui finestra osserva un alto pino scuro, “un mare su uno stelo”, nella casa in mezzo al verde di Amherst . Marguerite Yourcenar che lavora a Memorie di Adriano nel suo studio fino al tramonto, alla luce di una lampada, dopo aver iniziato la giornata passeggiando nel bosco e rastrellando il prato, nella tenuta di Petite-Plaisance davanti alla costa del Maine. E Jane Austen che scrive quasi in segreto Orgoglio e pregiudizio , sul tavolinetto di noce in salotto, nascondendo i foglietti all'arrivo di figli e nipotini, nella casa di mattoni rossi di Chawton Cottage .
Questi, e altri sette ritratti di autrici tra Ottocento e Novecento, ci regala Adele Cavalli nel suo Scrittrici in giardino : un piccolo, prezioso, libro che ci conduce con discrezione nelle case, ma soprattutto negli spazi verd i, dove sono nati alcuni tra i più grandi capolavori della letteratura. Filo conduttore, l'amore incondizionato che accomuna dieci scrittrici per il loro giardino: spazio verdissimo curato con passione e sforzi, costruito con attenzione al dettaglio; ambiente per il riposo, l'oblio degli affanni, la meditazione; luogo interiore ancor prima che esterno e soprattutto grande fonte di ispirazione. Tanto da far dubitare, a lettura ultimata, che possa esistere un afflato creativo senza la Natura, e da far pensare che solo la sua potenza creatrice conceda quella serenità d'animo che predispone alla contemplazione e alla scoperta , e quindi alla produzione della letteratura.
È un amore, quello per le piante e i giardini, che si tramanda attraverso le generazioni; e se Colette lo apprende guardando la madre Sido coltivare fiori e preparare con i prodotti della natura infusi, liquori e conserve, se Eudora Welty assorbe dalla madre Chestina non solo la passione per la lettura, ma anche quella per il giardinaggio e la classificazione delle specie botaniche, Adele Cavalli racconta di aver osservato da bambina la nonna, le cui “mani nodose tagliavano fiori appassiti, strappavano erbacce dalla terra, seminavano e zappettavano”, e di farlo oggi lei stessa. Una parte dei valori con cui l'autrice è cresciuta sono racchiusi nel sito Album di Adele , in cui ci offre le sue creazioni per la casa, insieme ai profili delle donne della sua famiglia, con le foto d'epoca.
La letteratura, sembra dirci Adele, si accompagna sempre all'arte e alla creatività. Karen Blixen scrive La mia Africa nella residenza ottocentesca di Rungstedlung , a nord di Copenaghen, e lì – dopo aver dipinto quadri a olio, tempera e carboncino nel suo soggiorno lontano – crea composizioni di fiori, che con i loro petali, foglie e steli le offrono fantasiose tavolozze di colori. George Sand (che, come Emily Dickinson, raccoglie fiori e piante in erbari ordinatamente rilegati) scrive articoli e romanzi “in un armadio che si apre come un secretaire” e, nella grande casa di Nohant dove invita Delacroix, Balzac, Flaubert, suona l'arpa come sua nonna e confeziona abiti per le marionette dei figli, oltre a cappelli, addobbi e decorazioni per il teatro. Ed Eudora Welty ritrae le terre aride e i lavoratori neri del Mississippi con il bianco e nero della sua Kodak.
Le dimore delle scrittrici si animano di vita per il lettore, grazie alle belle fotografie concesse dagli ammiratori, che Adele ha scoperto sul Web. Visitiamo così la magnifica residenza Tudor di Sissinghurst Castle , di cui Vita Sackville West progetta il giardino, insieme al marito Harold Nicholson, descrivendone le fasi di ristrutturazione in articoli sul giardinaggio e in lettere all'amata Virginia Woolf; così come Mary Annette Beauchamp (in arte Elizabeth Von Arnim ) trasforma il giardino incolto della tenuta del marito in Pomerania, dove riaffiorano i ricordi della sua infanzia, ora quella dei suoi cinque figli (il cui istitutore è niente di meno che l'E.M. Foster autore di Camera con vista , Passaggio in India , Casa Howard ). Edith Wharton , infine, crea nella casa di The Mount , nel Massachusetts, un altro dei suoi capolavori: un immenso parco-giardino da lei stessa progettato e curato nei minimi dettagli, che deve coordinare l'armonia degli interni, dedicati alle attività più amate, con quella degli esterni, incastonati tra il lago e le dolci colline del Berkshire.
Lauretta Chiarini
Scrittrici in giardino, elegante opera di Adele Cavalli, è un viaggio. Un viaggio in un mondo incantato, quasi, tra alberi, bordure, fioriture; una passeggiata nei giardini che sono stati fonte d'ispirazione per alcune tra le scrittrici più grandi del mondo. E percorrere questo viaggio, come afferma l'autrice "è stato come spiare le scrittrici, sono entrata nei lori giardini"... In effetti, leggendo le sue pagine, così romantiche e poetiche, anche al lettore sembrerà di trovarsi proprio lì, in quella natura, tra le architetture botaniche di Vita Sackville-West, nel giardino rasserenante di Eudora Welty; potrà gioire insieme a Karen Blixen alla fioritura della sua peonia in Africa e passeggiare nei parchi insieme alle stupende creature di Jane Austen. Attraverso le parole di Adele Cavalli, ci si ritrova seduti in un giardino profumato, fatto di versi, letteratura e grande amore per la natura, amore che accomunava le dieci scrittrici. L'autrice racconta la grande passione di queste donne, per i boschi, per i fiori, per la terra, che amavano coltivare personalmente. Nel romanzo scopriamo tratti delle personalità di ognuna che di certo non conoscevamo; la storia famigliare, i figli, ma anche aneddoti che spesso non sono noti. Il libro è frutto di un lavoro di ricerca minuzioso e prezioso, Scrittrici in giardino è un romanzo narrato con estrema delicatezza, poeticamente, quasi per non disturbare le scrittrici e i loro pensieri. Colette : "...ascolto l'iris sbocciare..." o Emily : "...c'è bisogno d'estate e di intere legioni di margherite..." Ad impreziosire il testo, anche le foto dei giardini e delle case narrati. La lettura di Scrittrici in giardino riempie gli occhi di verde e smuove il desiderio di camminare tra quelle siepi, a scoprire gli angoli che hanno visto felici le dieci splendide donne.
Alcuni dei commenti ricevuti da chi ha acquistato il libro"Scrittrici in Giardini" o semplicemente ha letto l'anteprima
Silvia Cavalieri
Questo colto, elegante libro di Adele Cavalli è stato per me una vera esperienza gustativa, dei sensi e dell'intelletto; piacevolissimo è stato, grazie a lei, rubare un po' dell'anima, quella segreta, di Colette. E' ben vero che, per conoscere bene una persona, dobbiamo conoscere ciò che lei ama ed in queste pagine, pregevoli anche dal punto di vista documentario, abbiamo la possibilità di aggiungere spessore ai “nostri” scrittori. La prosa di questa scrittrice è all'altezza dell'originalità della sua idea e non disperde la sua rispettosa, attenta visita di giardini così intensi di emozioni in rivoli di sdolcinata eloquenza. Ho anch'io un piccolo, avaro giardino in una città di mare e, da quando ho imparato ad amarlo, fra noi si è creata una solida simbiosi: lui mi regala qualche fiore, anche raro, per ringraziarmi delle testarde cure che presto alla sua salsa sterilità e pace, chiarezza, poesia. Io gli metto a disposizione schiena, ginocchia, e tutte le mie domeniche
Nadia
Innanzi tutto l'idea: accostare figure di scrittrici a profumi, forme e arte dei giardini è qualcosa che risulta necessario e rende questo libro importante. E poi la scelta delle scrittrici: le più amabili! E infine la documentazione, frutto di un lavoro minuzioso e intelligente. Da leggere!
Irma
Dalla lettura delle tue pagine, simili al vetro in filigrana dei maestri di Murano, lo si impara a creare per stirpe e con fatiche, il vetro, così come per lignaggio le generazioni di donne-fiore hanno imparato da sole a incidere sulla carta la forza selvaggia dei fiori in fioritura che è nel sangue femminile. Niente di leggiadro dalla tua penna, si capisce che da ogni tuo passo, sognato fianco a fianco delle grandi donne da te descritte, si sprigiona la stessa forza selvaggia raccontata da Clarissa Pinkola Estès, che definisco filosofa, anche da me amata. Non è un caso, il caso non esiste. Bravissima.
Merlin74
Attento e suggestivo excursus del mondo letterario e botanico. Un'dea originale e ricca di sapore e colore. Complimenti!
Katzanzakis
Idea straordinaria, studio accurato e prosa all'altezza. Un libro meritevole di vetrina importante